Fabrizio Magris

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Archivio

 


 


 

 

Il Tagliamento
Castello di Ragogna (Ud)  5 aprile - 26 ottobre 2014

mostra collettiva
a cura di
Antonio Crivellari
Carlo Fontanella


Il trittico di Fabrizio Magris è un miracolo di equilibrio: resta uguale solo il cielo, di una tonalità lattiginosa e quasi irreale, mentre il greto e le acque hanno ora un'orizzontalità che parla di pace, ora un pensoso andare obliquo, chissà verso che cosa. (Paolo Venti)

 


 

 

From the Candida Stevens's blog:

The Other Art Fair at The Truman Brewery in E1 where I met some interesting artists. Fabrizio Magris, an Italian artist whose work had a focus on geometry and urban simplicity.I talked to Mariateresa Setaro, who was translating for Fabrizio, about his daring choice to mount the delicate Hahnemuhle prints direct onto aluminium. This is a presentation that we at TINT-ART love, due to the consumers ability to engage directly with the beauty of the paper itself. It means treating the piece as a delicate art treasure which we think is how all art should be treated anyway. There will be a whole feature on this debate from us soon.

 

 

 

 

 

 


 

 

CROMOFOBICHE UTOPIE
 

presso
sala
Liberamente

a Maniago (Pn) Via Umberto I° 41


dal 5 luglio al 9 agosto 2013
inaugurazione 5 luglio ore 18.30

presentazione
di Annamaria Poggioli

 

 

Renato De Marco pittura
   
Fabrizio Magris fotografia
   
Manuela Poggioli pittura
   
Alberto Pasqual scultura

 

 

Arte, “Cromofobiche utopie”
a Maniago

Messaggero Veneto - 22 luglio 2013 —   pagina 12   sezione: Pordenone

“Cromofobiche utopie” è il titolo della mostra degli artisti Renato De Marco (pittoscultore), Manuela Poggioli (pittrice), Fabrizio Magris (fotografo) e Alberto Pasqual (scultore), allestita alla sala Liberamente di Maniago, che resterà aperta sino al 9 agosto (dal lunedì al venerdì 9-12.30 e 14.30-18.30). «La filosofia dell’esposizione – come ha sottolineato Annamaria Poggioli all'inaugurazione –, rifugge da qualsiasi sovraesposizione e, nella logica dell’essenzialità, rinuncia alla carica liberatoria del colore per privilegiare proporzione, equilibrio e pacatezza, in un percorso introspettivo che si concentra su una visione profonda delle cose. Le dimensioni parallele nel segno pulito e preciso di De Marco, il tema della dualità e della guerra nelle sculture in ferro di Pasqual, gli interni silenziosi e nitidi di Magris e le presenze discrete e insieme luminose sugli sfondi bianchi e neri di Poggioli, evocano messaggi di sobrietà e autenticità». (g.s.)

 


 

 

di pietra in pietra
 

fotografie di
Fabrizio Magris


10 luglio - 30 agosto 2009

Meduno  (Pn)- Bar Interno 11
Sequals (Pn)- Trattoria Da Sabrina



 


 

 

sopraluoghi

fotografie e video di
Fabrizio Magris

 

 
15 luglio ore 19

presentazione di
Alessandra Santin

intervento musicale del pianista
Francesco Emanuele Grisostolo

 

15 - 26 luglio 2009
Caffè Letterario "Al Convento"
Piazza della Motta - Pordenone
Chiuso la domenica

 

 

Sassi e muri nell'obiettivo

PORDENONE. Rimarrà aperta fino a domenica, al Caffé Letterario di Pordenone, la mostra di Fabrizio Magris “Sopraluoghi”. «Umili cose già presenti nella mia memoria - spiega lo stesso fotografo riportando una citazione di Italo Zannier tratta da “Mezzetinte” di Ernesto Ascione - che ho cercato, trovato e fissato sulla carta fotografica come esternazione della mia visione del mondo. I sassi, le strade, i muri o le case del Friuli sono oggetti che divengono soggetti nel momento dell’atto creativo, che si modificano nel tempo caricandosi di nuovi segni: graffi, graffiti, muffa e ogni altra traccia del passato, inesorabili stigmate dello scorrere del tempo. Immagini essenziali di luoghi apparentemente banali, dimenticati e poco adatti, per la loro discrezione, a risvegliare la nostra capacità di lettura sclerotizzata dagli stereotipi che i media impongono quotidianamente». Fabrizio Magris, maniaghese, deve la sua formazione in gran parte al Craf di Spilimbergo, che segue fin dall’inizio. Fotografa dal 1990, ma è dal 1996 che si concentra sul paesaggio urbano e sull’architettura. Ha ricevuto vari riconoscimenti, tra i quali, nel 2007, la menzione speciale al concorso “ManinFesto Fotografia” del Centro d’arte contemporanea di Villa Manin. (c.s.)

 

 


 

s o p r a l u o g h i
 

Cavasso Nuovo (Pn)
Palazzo Polcenigo Fanna “Palazat”
Museo provinciale Diogene Penzi
 
inaugurazione
28 settembre 2008 ore 11.00
 
28 settembre - 19 ottobre 2008
ORARIO:
sabato e domenica ore 15.00 - 20.00

 

 

dal Gazzettino del 7 ottobre 2008

CAVASSO NUOVO
Mostra di Fabrizio Magris al Palazat fino al 19 ottobre
La Pedemontana nelle fotografie

Buon successo di pubblico per la mostra fotografica "Sopraluoghi" di Fabrizio Magris, ospitata al Palazat di Cavasso Nuovo fino al 19 ottobre, il sabato e la domenica dalle 15 alle 20. «Il titolo mi è stato suggerito dalla sua etimologia spiega l'autore -: sopraluoghi come ispezione di luoghi, come attività di accertamento o di ricerca. Quello che io vado cercando sono i paesaggi del Friuli, in particolare della nostra pedemontana, gli scorci architettonici dai quali posso estrapolare le angolazioni, le inquadrature più vicine alla mia sensibilità creativa. Più volte torno negli stessi luoghi per rivederli attentamente e verificare se mi è sfuggito qualche dettaglio interessante o se qualche aspetto è mutato aggiunge l'artista -: le strade, i muri o le case infatti si modificano nel tempo caricandosi di nuovi segni: graffi, graffiti, muffa ed ogni altra traccia del passato, inesorabili stigmate dello scorrere del tempo».

Immagini essenziali di luoghi apparentemente banali, dimenticati e poco adatti - per la loro discrezione - a risvegliare la nostra capacità di lettura. «Credo fermamente che queste porzioni di paesaggio acquistino una valenza e un senso, proprio nel momento in cui diventano fotografie conclude Magris -. Il dittico mira a estendere l'inquadratura per suggerire visioni/interpretazioni più introspettive».

Fabrizio Magris nasce nel 1960 a Maniago, dove tuttora risiede e opera. La sua formazione è dovuta in gran parte al Craf di Spilimbergo che segue in ogni sua proposta: in particolare le mostre e gli incontri con l'autore. Fotografa ininterrottamente dal 1990, anno in cui acquista un ingranditore per stampare le foto in bianco e nero. Lo studio dei fotografi friulani del gruppo guidato da Italo Zannier negli anni '50,'60, lo portano a sviluppare i primi lavori sui paesi del Friuli e delle valli limitrofe, sulla gente, l'osteria - punto di incontro focale -, le ancone e gli affreschi votivi. Dal 1996, gradatamente, abbandona il bianconero per il colore e si concentra sul paesaggio urbano e sull'architettura. Partecipa a concorsi fotografici e vince numerosi premi.

Lorenzo Padovan

 


 

 

Villa Manin
Centro d'Arte Contemporanea
Spazio FVG on the road
dal 3 al 16 giugno 2008

La mostra si sposta sui manifesti delle strade di Codroipo con le opere degli artisti menzionati al concorso ManinFesto Fotografia.

 


Lo Spazio FVG, nato come progetto del Centro d'’Arte Contemporanea di
Villa Manin per promuovere gli artisti della regione, ha realizzato in 4 anni 21
eventi, coinvolgendo 118 artisti, trasformandosi a volte in qualcosa di diverso
dalla mostra personale, come è stato per gli FVG on Paper o per gli FVG
group.
Questa volta l'’iniziativa diventa “on the road” si trasferisce sulle
strade di Codroipo, occupando gli spazi dei manifesti pubblicitari in un
contesto diverso e multiforme come quello urbano.

I partecipanti a questo progetto sono 20 e sono gli artisti menzionati al concorso ManinFesto Fotografia:
Anna Bandelli, Alessandra Bincoletto, Marco Citron, Teresa Cos, Fabiola Faidiga, Marina Ferretti, Elio Germani, Fabio Giacuzzo, Maria Paz Graino, Adriana Iaconcig, Luca Laureati,
Fabrizio Magris, Francesco Nonino, Andrea Pertoldeo, Gianfranco Pezzot, Simonetta Rossetti, Serena Salvadori, Marco Stulle, Federica Valvassori, Paola Vattovani.

 

 


 

 

 

 

EROS
SENSI E CONTROSENSI

4 - 21 giugno 2008

Caffè Letterario
Piazza della Motta
Pordenone

INAUGURAZIONE
4 giugno ore18.30

Presentazione
ENZO SANTESE

video

Fotografia

Gabriele Agosti
Massimo Borin
Carlo Fontanella
Fabrizio Magris
 

Poesia

Antonio Crivellari
Gianna Danielis
Marco Marangoni
Enzo Santese
 

Aroma

Giovanni Scrizzi

 

 
Per questa mostra è stato realizzato un catalogo che per veste tipografica e    dimensioni, si ispira ai calendarietti da barbiere profumati, molto in voga agli inizi del ‘900.

 

 

 


 

 

dal Gazzettino del 16 novembre 2007


FOTOGRAFIA
ManinFesto, menzione speciale a Magris
 

Maniago

Il maniaghese Fabrizio Magris ha guadagnato la "menzione speciale" al concorso "ManinFesto Fotografia", iniziativa rivolta agli artisti del Friuli Venezia Giulia. Dei 202 progetti pervenuti, sono stati selezionati 8 finalisti che presenteranno le loro opere in una mostra aperta al pubblico dal 27 gennaio 2008 nel Centro d'arte contemporanea di Villa Manin.

Fabrizio Magris, nato a Maniago nel 1960 dove tuttora risiede e opera, deve la sua formazione in gran parte al Craf di Spilimbergo che segue in ogni sua proposta. Fotografa ininterrottamente dal 1990, anno in cui acquista un ingranditore per stampare le foto in bianco e nero. Lo studio dei fotografi friulani del "gruppo" guidato da Italo Zannier lo porta a sviluppare i primi lavori su paesi del Friuli e delle valli limitrofe, sulla gente, l'osteria - punto di incontro focale -, le ancone e gli affreschi votivi. Dal 1996, gradatamente, abbandona il bianconero per il colore e si concentra sul paesaggio urbano e sull'architettura. Partecipa a concorsi fotografici e vince vari premi.

Autorevole la giuria della manifestazione, composta da Giuliana Carbi presidente del Comitato Trieste Contemporanea, Guido Comis curatore indipendente e critico d'arte, Antonio Giusa coordinatore del Craf di Spilimbergo, Mario Sillani Djerrahian fotografo triestino e Italo Zannier fotografo, critico della fotografia, professore universitario e fondatore del Craf con il direttore e la curatrice del Centro d'arte contemporanea, Francesco Bonami e Sarah Cosulich Canarutto.

In occasione della mostra conclusiva, che si terrà nelle sale di Villa Manin e che sarà coordinata dal Centro d'arte contemporanea, verrà scelto il vincitore tra gli 8 finalisti e determinata una classifica in base alla quale saranno assegnati i premi in danaro (3 mila euro al primo classificato, 2 mila al secondo, mille al terzo e 500 euro agli altri cinque finalisti). Oltre a indicare gli 8 finalisti, la giuria ha ritenuto di dare una menzione speciale ad altri 21 artisti partecipanti al concorso il cui lavoro è risultato particolarmente interessante e significativo. Tra questi va sottolineata la presenza di molti giovani promettenti a conferma della vivace e dinamica sperimentazione artistica presente nella nostra regione, tra i quali il maniaghese Fabrizio Magris.

F.D.P.

 

 


 



CO.RI.CA.MA
Via Vittorio Emanuele 1

MANIAGO (PN)

18 dicembre 2005 - 8 gennaio 2006

 

 


 

 


 

Fabrizio Magris
Geometrie

     

 

GALLERIA DEL GIRASOLE
riva Castello 1/A
Udine

19 ottobre – 4 novembre 2005

Mercoledì 19 ottobre 2005, alla GALLERIA DEL GIRASOLE di Udine, 
sarà inaugurata la MOSTRA FOTOGRAFICA - "Geometrie" - di Fabrizio Magris, patrocinata dalla PROVINCIA e dall'UNESCO di Udine.
All'interno del catalogo è riportato un aforisma di Platone che spiega il perchè del titolo: "La geometria è conoscenza di ciò che perennemente è".
La presentazione è curata dalla prof.ssa Giovanna DE PIERO.
FOTOGRAFIA E MUSICA è l'abbinamento che contraddistingue questa mostra. La rassegna fotografica è accompagnata da musiche di J.S.BACH che non sono un comune sottofondo musicale o "musique d'ameublement", ma un tentativo di "sintonizzare" suoni ed immagini.
La "razionalità metafisica" della musica di Bach, la sua geometrica ripetitività contemplativa che da un centro si espande concentricamente sino alla circonferenza più esterna per poi tornare al centro, è un evidente richiamo al divenire. Pensare che Bach possa facilitare la comprensione di un percorso creativo fotografico è indubbiamente una scelta audace, ma non arrogante o velleitaria: la germinazione ritmica bachiana può essere riletta - in rapporti molto distanti - nella reiterazione del soggetto fotografico di Magris.

 

Galleria del Girasole

Il 7 aprile 1956 su un quotidiano locale, il poeta Dino Menichini scrisse:
"Anche Udine, sull'esempio delle maggiori città italiane, ha una sua Galleria permanente d'arte, "Il Girasole", che ha trovato sede in due linde e graziose salette al n.3 di Via Stabernao. In quelle piccole ed accoglienti stanzette, d'ora innanzi, il pubblico sarà invitato a prendere contatto con le opere delle maggiori personalità del mondo artistico italiano del nostro tempo: e ai nomi "grossi" della nostra civiltà contemporanea nel campo delle arti figurative si affiancherà un esiguo e selezionatissimo gruppo di friulani. Iniziativa questa quanto mai lodevole e che non può che suscitare soddisfazione e consensi. Il merito di averla ideata va al pittore Enrico De Cillia, il quale ha affidato la direzione del Girasole al giovane figlio Giorgio anch'egli pittore con più di un successo e con molte doti all'attivo".
E' questo, giornalisticamente parlando, l'atto di nascita della Galleria del Girasole, che dopo qualche mese si trasferì sulla riva del Castello, dove riaprì i battenti nel febbraio 1957 con una mostra di Marcello Mascherini. Giorgio De Cillia gestì il Girasole fino al 1997. Da allora, la Galleria, non più commerciale, è gestita da Enzo Bernava, corniciaio di professione, amico di Giorgio de Cillia ed esperto d'arte contemporanea.

Nella gloriosa saletta di Riva Castello furono esposte opere di Afro, Dino, Mirko, Pittino, Modotto, Filipponi, Grassi, Mitri, Mazzola, Dora Bassi, Nando Toso, Altieri, Doliach, Mascherini, Zigaina e molti altri bei nomi della pittura regionale; fra gli italiani e i transalpini ricorderemo Guttuso, Sassu, Guidi, Pignon, Chagall, Alechinskiy, Appel, Bueno, Christo, De Chirico, Carrà, De Pisis, Bay, Balla, Gentilini, Fontana, Cascella, Manzù, Maccari, Mafai, Marini, Campigli...
 

 

 


 

Portfolio Trieste


Il 21 settembre 2003 presso la sala matrimoni del comune di Trieste si è svolto il 2° Portfolio Trieste. La giuria composta da Fabio Amodeo, Guido Cecere e Giancarlo Torresani si è trovata in difficoltà nell'assegnare i soli tre premi messi a disposizione a causa dell' elevato livello qualitativo dei lavori presentati. Ha così aggiunto tre segnalazioni a Claudio Andreini di Venezia, a Fulvia Fornasaro di Trieste e a Scilla Sora sempre di Trieste. Il terzo premio è stato assegnato invece a Ornella Fracou di Padova per il lavoro Place Vendome, il secondo premio a Fabrizio Magris di Pordenone con il lavoro Istantanee, mentre il primo premio a Giuseppe Ialuna con Atmosfere di caffè.

 

 


 


Fotografie di paesaggio.
       Paesaggio urbano,o meglio, umano.        

dal 22 al 28 Settembre 2003
Galleria Giovenzana
Largo Augusto
Milano
a cura di 
Lanfranco Colombo

 


 

 


8ª Internazionale di Fotografia

L’Internazionale di Fotografia di Solighetto giunge all’ottava edizione. 
Essa è programmata dal 10 al 25 maggio 2003, e si svolge presso il Centro di Cultura 
F. Fabbri, tra le sale di una bellissima villa veneta settecentesca (Villa Brandolini) e il verde del relativo antico parco, a Solighetto (Treviso). La manifestazione è ormai una delle più accreditate manifestazioni tra quelle che sistematicamente si svolgono in Italia. 

  • MOSTRE
    (esposte durante tutta la durata della rassegna)

  • Ken Damy e Serena Gallini "Tra pittura e fotografia"
  • Gianfranco Moroldo (fotoreporter) "30 anni di reportage internazionale per l'Europeo"
  • Gabriele Rigon "Opaque"
  • Patrizia Savarese "Acquatica"
  • Anna Zambon "My Home"
  • Pietro di Giambattista "Nomadi"
  • Fabrizio Magris "Fotografie di    paesaggio. Paesaggio urbano, o meglio, umano."
  • Anna Fici "Facce di Ballarò"
  • Massimo De Gennaro "I sogni del mare"
  • Eudechio Feleppa "Re sic stante"
  • Andrea Razzoli "Frammenti"

 

 


 

 

Fotografia

e

Poesia

Collettiva
Fabrizio Magris partecipa con poesie di Novella Cantarutti

14 dicembre 2002 - 6 gennaio 2003
EX FILANDA - MANIAGO

ORARIO DI APERTURA
Giovedi e venerdi 20.30 / 22.30
sabato e domenica 9.30 / 12.30 - 15.30 / 19.00

 

 


 

 

BITONTO
Chiesa di San Francesco alla Scarpa –Centro Storico

29 novembre 2002 - 
29 dicembre 2002 apertura ore 16.00/19.00

Inaugurazione: 
29 novembre 2002 
ore 17


Gianni Berengo Gardin “Bitonto”
Reportage su scorci di campagna, edifici e abitanti del centro storico bitontino.

Anna Fici “Facce di Ballarò”

Pietro di Giambattista “Nomadi”
Reportage sulle comunità rom romane “sospese tra degrado e speranzosa malinconia nei volti dei bambini”.

Fabrizio Magris “Paesaggio urbano, o meglio, umano”

Emanuele Prandi “Ritratti”
Reportage sul set dell’Accademia d’arti visuali calata nel contesto bitontino

Angelo Torretta “Cronache della finzione”
Reportage di efficaci immagini “fuori scena”.



 


Fotografie di Paesaggio.

Paesaggio urbano, o meglio,umano.  
Dal 7 luglio al 18 agosto 2002
al
Toscana Foto Festival
di Massa Marittima

Aperte sino al 18 agosto, le mostre del Toscana Foto Festival rappresentano una grande occasione per incontrare da vicino la grande fotografia.
Una manifestazione dedicata alla fotografia di rilevanza internazionale che coinvolge i più grandi fotografi del mondo. Workshops, seminari, mostre, multivisioni.

 


 


2° premio al
 
7° internazionale
di fotografia
 

Solighetto (TV).

Domenica 19 Maggio 2002

Oggi, domenica 19 maggio 2002, la Commissione di esperti del Portfolio in Villa, composta da Lanfranco Colombo, Denis Curti, Michele Ghigo, Daniele Ghisla, Silvio Giarda, Sergio Magni, Fausto Raschiatore (coordinatore) e Radu Stern, riunitasi dalle ore 16,45 alle ore 18,00 nei locali del Centro di Cultura F. Fabbri (ex Villa Brandolini) di Solighetto, riesaminati i portfolio segnalati fra quelli presentati alla quinta edizione del Portfolio in Villa, dopo franca ed articolata discussione, ha deliberato di assegnare il 1° premio a Pietro Di Giambattista (Roma), il 2° a Fabrizio Magris (Maniago/Pordenone) ed il 3° ad Anna Fici (Palermo). 
Fotografie di paesaggio. Paesaggio urbano, o meglio, umano.
“Un lavoro elegante e raffinato di paziente e puntigliosa ricerca formale caratterizzata da notevole coerenza ed equilibrio tonale”

 

 Vincitori "Internazionale di Fotografia" 
di Solighetto(TV)


  1° classificato: Pietro Di Giambattista - "Nomadi" “Come spesso accade, lo spunto per cercare strade nuove nasce dall'insoddisfazione per i risultati di quelle già percorse. (…). Subivo da tempo il fascino del mondo nomade, fascino che per certi versi sarebbe stato poi ridimensionato dal contatto diretto con una realtà sociale difficile, assai lontana dall'immagine un po' oleografica di libertà e fantasia che associavo a questo popolo senza terra. (…) Ero certo solo della mia esigenza di penetrare sino in fondo la realtà nomade per arrivare a sentire come essi sentivano (…) Ma come raccontare tutto ciò con delle immagini? (…) La risposta è in noi stessi, nella nostra capacità di guardare il mondo non con distacco intellettuale ma con gli occhi del cuore”. (Pietro Di Giambattista, sintesi)
  2° classificato: Fabrizio Magris - "Fotografie di paesaggio".
Paesaggio urbano, o meglio, umano. Particolari di case, muri e strade sono dei “quadri” che forse non notiamo nel nostro distratto muoverci quotidiano. I muri scrostati dal tempo o modificati dall’uomo, diventano delle immagini in continuo mutamento. Le strane figure di sembianze umane appaiono silenziose, incerte. Queste fotografie nascono dalle suddette considerazioni, ma sono anche il frutto del caso o dello stato d’animo di un momento “creativo”: non documentano luoghi, ma segnano il mio passaggio. 
(Fabrizio Magris, sintesi)

  3° classificato: Anna Fici - "Facce di Ballarò"
“Questi ritratti nascono da una indagine che si colloca in un contesto di studio che la sociologia definisce “osservazione partecipante”, all’interno del quartiere-mercato di Ballarò di Palermo. (…) Ballarò, da "balahah", ovverosia confusione, il più autenticamente popolare. Vista da Ballarò, Palermo - una metropoli a tutti gli effetti - appare ancora poco più che una casbah. (…) Ho cercato di rendere con la fotografia i solchi che la vita a scavato sulle facce di queste persone, senza particolare enfasi; solchi che parlano di miseria, ma anche di passione vitale. Una passione che fa accettare agli abitanti di Ballarò, pur di mantenersi onesti - magari abusivi ma onesti - cose che pochi uomini del progredito Occidente, nel 2002, accetterebbero”. 
(Anna Fici, sintesi)
 

 

 


 

 

Messaggero Veneto venerdi 17 novembre 2000

Fabrizio Magris espone i suoi "paesaggi umani" 
alla Torre di Spilimbergo

Le suggestioni 
dell' io narrante

Restano ancora pochi giorni, agli appassionati di fotografia e a chi ama, in genere, le cose belle, per visitare la mostra allestita dal fotografo Fabrizio Magris alla Torre, l'enoteca spilimberghese che da anni svolge una meritevole opera di promozione delle arti figurative e della musica. Magris è un giovane fotografo maniaghese che ama ritrarre angoli del piccolo mondo di casa nostra. "Queste fotografie - afferma l'autore - nascono da una serie di considerazioni sulla realtà delle cose, ma sono anche il frutto del caso o dello stato d'animo di un momento creativo: non documentano luoghi, ma segnano il mio passaggio". In effetti, le suggestioni provate dal fotografo sono proposte, fedelmente, all'osservatore in questa rassegna di "paesaggi urbani, o meglio, umani", come Magris ha voluto definire l'esposizione spilimberghese: affreschi e icone votive, testimonianze di religiosità popolare, i muri delle case, l'osteria come punto d'incontro, di vita, di tradizioni culturali. Questo e altro si può trovare nei lavori di Magris, che assomigliano più a quadri che a fredde documentazioni dell'obbiettivo fotografico.
(Fabrizio Ferrari)